Pubblicato Febbraio 27, 2021

Ultimo aggiornamento Novembre 18, 2021 ore 10:04 am

Le Civiche Biblioteche Unificate

Dirigente: Dott. Matteo Ognissanti – Tel. 0884/519.232
Capo Servizio: Dott.ssa Anna Ciuffreda – Tel. 0884/519.710
Orari di apertura: mattino: 9,30 – 12,30 – pomeriggio 15,30 – 19,30
Indirizzo: Corso Manfredi, 22.


La storia di Palazzo dei Celestini

PlasticoPalazzo dei Celestini ha una storia che si dispiega per quasi sette secoli legata a nomi di figure illustri della storia di Manfredonia.

Fu nel 1350 Pietro Galgano, canonico di Siponto e Manfredonia, unico erede di una famiglia nobile e benestante, a volere la costruzione di quella che diverrà la sede del Monastero dei Padri Celestini, intitolata a S. Pietro Celestino, al posto della sua casa in prossimità di Porta Pugliese (detta dello Spuntone).

Il monastero di Manfredonia sarà, sino al 1650, alle dipendenze del Monastero dei SS. Giovanni e Benedetto di Monte S. Angelo, la cui l’attività di base era l’esercizio della carità e dell’ospitalità verso i pastori abruzzesi, attività che continueranno fino alla soppressione del monastero stesso.

Tra la seconda metà del 1500 e la prima del 1600, la grancia di Manfredonia vivrà all’ombra di due grandi personaggi della vita religiosa della Congregazione dei Celestini: il Venerabile Pietro Santucci e l’Abate Celestino Telera, ambedue della città di Manfredonia e abati generali della Congregazione. Le loro personalità contribuiranno ad elevare, seppure indirettamente, le sorti ed il prestigio del monastero di Manfredonia negli anni successivi.

Dopo pochi anni il monastero dei Padri Celestini viene elevato ad abbazia, condizione posta a seguito di un legato di 1500 scudi annui lasciato dal capitano Pietro Borsa di Manfredonia.

Nella seconda metà del 1700 il monastero cambia radicalmente aspetto. Il vecchio edificio “andato quasi in rovina per l’incuria del tempo e per l’età”, fu cosi demolito e fu cominciato l’imponente edificio barocco, che noi oggi ammiriamo sul Corso Manfredi. La ricostruzione si deve a don Giuseppe Maria Turco, Padre Generale dell’Ordine dei Celestini, il quale aggiunse alle rendite del convento quelle della deserta badia di Monte Pulsano.

I lavori, terminati intorno al 1788, prevedevano al centro della nuova costruzione una chiesa, che non fu mai completata.

A seguito della soppressione della Congregazione dei Celestini, avvenuta tra il 1807 e il 1810, l’edificio fu concesso al Comune di Manfredonia da Gioacchino Murat con suo decreto del 1813 n.1737, per uso di casa Comunale, giustizia di pace e carcere correzionale.

La restaurazione Borbonica con altro decreto del 1816 n. 533 confermava la concessione al Comune.

Cortile internoCon la costituzione del Regno d’Italia, il Comune, la Pretura Conciliazione ed il carcere, trovarono sistemazione nell’attuale Palazzo Municipale ed allora l’edificio fu adibito, in parte, a sede della Stazione dei Carabinieri (ingresso a destra del portale della chiesa).

Con la Convenzione del 1900 n. 569, il comune cedeva in locazione la restante parte, per trenta anni all’amministrazione Finanziaria per uso di Caserma delle Guardie di Finanza (ingresso a sinistra del portale della chiesa) e d’ufficio del Registro (ingresso Via Maddalena).

In seguito non furono più rinnovate le proroghe di concessione, ma il Comune non ritornò in possesso di tutta l’imponente costruzione.

Recenti lavori di restauro hanno restituito all’antico splendore, e reso finalmente fruibile, l’ala ovest dell’edificio, che ospita la Biblioteca, mentre l’ala est è attualmente in ristrutturazione.

Al centro del Palazzo, laddove vi era una chiesa mai completata, vi è oggi l’Auditorium.

Patrimonio librario

Una delle saleNel corso degli anni la Biblioteca Comunale di Manfredonia ha incrementato il suo patrimonio bibliografico in quantità notevole, grazie anche a preziose donazioni.

Il primo fondo librario del 1910 di circa 600 volumi proveniva dal soppresso Convento dei Frati Minori della Curia Provincializia “S. Michele Arcangelo in Puglia” organizzato da Luigi Pascale e dall’avv. Mario Simone. L’attuale patrimonio librario di 27000 volumi, consente agli studiosi un ampio approccio retrospettivo alla storia e alla cultura non solo Sipontina, ma di tutto il Meridione.

Patrimonio librario

Nel corso degli anni la Biblioteca Comunale di Manfredonia ha incrementato il suo patrimonio bibliografico in quantità notevole, grazie anche a preziose donazioni.

Il primo fondo librario del 1910 di circa 600 volumi proveniva dal soppresso Convento dei Frati Minori della Curia Provincializia “S. Michele Arcangelo in Puglia” organizzato da Luigi Pascale e dall’avv. Mario Simone. L’attuale patrimonio librario di 27000 volumi, consente agli studiosi un ampio approccio retrospettivo alla storia e alla cultura non solo Sipontina, ma di tutto il Meridione.

Gran parte dei testi è di materia umanistica. Particolare rilievo ha la sezione di letteratura e di storia; il settore di psicologia aggiornato di recente, i settori di scienza, di filosofia e di sociologia attualmente in via di rinnovamento.

Il settore più importante e di pregio è rappresentato dalla Sezione Locale formata da circa 1000 volumi.

A questi volumi si affiancano:
– il Fondo De Padova (vol.300);
– il Fondo Simone (vol. e opuscoli 5100);
– la Donazione Bissanti (vol.1100);
– la Donazione Frattarolo (vol.2500);
– le Miscellanee di reperti, cronologie, raccolte e fascicoli che nel tempo sono stati acquistati;
– i Manoscritti del 1700-1800;
– Incunaboli, (n. 11);
– Cinquecentine (n.87);
– Lettere autografe (n. 17), Cartoline illustrate, (n. 154);
– Album di foto (n. 104).

Le monete della recuperata raccolta numismatica della Biblioteca Pascale , Fondo Bellucci, sono state restaurate e verranno collocate in apposite bacheche.

Cabreo di San LeonardoDi recente il Fondo Locale si è arricchito di un altro importante manoscritto: “Il Cabreo di S. Leonardo”, dono alla Città di Manfredonia del dott. Gennaro Arbore, studioso e appassionato bibliofilo di Foggia.
Questo manoscritto, che tratta della storia del patrimonio dell’abbazia di S. Leonardo della Matina, antico monastero dei Templari, è stato restaurato e pubblicato dall’Amministrazione comunale.

La biblioteca dispone anche, naturalmente, degli strumenti principali cui attingere informazioni : enciclopedie adatte ad ogni età, dizionari, atlanti storici, annuari, riviste, quotidiani e Gazzette Ufficiali.

Fondi e donazioni

Donazione Frattarolo

Fondo FrattaroloRenzo Frattarolo. Nato a Manfredonia il 06.09.1912, ma oggi residente a Trieste, noto bibliografo e storico della letteratura italiana, giornalista e già ordinario della cattedra di Storia e della Critica Letteraria nelle Università di Bari e Perugia e di Bibliografia nelle Università di Napoli e Roma.

Numerosissimi e prestigiosi i ruoli culturali assunti e gli incarichi scientifici assolti: da quello di componente del Comitato per l’Edizione Nazionale delle opere di Ugo Foscolo e di Vincenzo Monti, a quello di fondatore con Giuseppe Ungaretti, Giorgio Petrocchi e Umberto Marivardi del Centro Italiano per gli Studi di Critica Letteraria e di direttore della rivista “Accademie e Biblioteche d’Italia”.

Tra le numerosissime opere date alla stampa, “Studi foscoliani” (1956), “Bibliografia Speciale della letteratura italiana” (1959), “Capitoli dell’Età romantica” (1968),”Studi su Dante dal Trecento all’Età romantica” (1970), “Studi di bibliografia storica ed altri saggi” (1977), “Lungo tempo ungarettiano” (1989); e, tra quelli più recenti, “L’altro ieri, cronache e microstorie” (1993), “Laboratorio di scrittura” (1993).

Da annoverarsi tra i maggiori nomi dei personaggi illustri manfredoniani del nostro secolo; dona alla Biblioteca comunale “un largo settore della sua libreria privata”: uno stralcio di duemilacinquecento volumi di studi di letteratura italiana moderna, di opere di narrativa e poesia del nostro secolo e di varie umanità e della sezione di biblioteconomia.

Fondo Simone

Fondo SimoneDomenico Mario Simone. Nato a Caserta il 15 dicembre 1901 e deceduto a Manfredonia l’11 ottobre 1975, avvocato, editore, pubblicista, fondò lo Studio Editoriale Dauno, il Centro per l’Editoria Scolastica e Popolare e la Società Dauna di Cultura.

Eletto vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia, organizzò a Foggia il Convegno Nazionale di Studi Federiciani nel 1950, il primo Convegno Internazionale di Studi Garganici e il terzo Congresso Storico Pugliese nel 1953.

Per la sua opera di uomo di cultura ebbe importanti riconoscimenti e fu annoverato tra i più laboriosi “formiconi di Puglia”.

Nel 1925 la “Biblioteca” era costituita dalle librerie che arredavano il gabinetto del segretario comunale e dagli stipi dell’archivio di palazzo San Domenico, sede degli uffici municipali. Qui appunto quell’anno il giovane universitario Mario Simone, in collaborazione con l’impiegato F. Paolo Guerra, rinvenne il fondo conventuale ammassatovi e si adoperò con lo studioso Luigi Pascale per la formazione della Biblioteca comunale, cui donò successivamente anche un cospicuo fondo costituito da 5.100 titoli fra libri e opuscoli di storia locale e cultura varia.

Donazione Bissanti

Vincenzo Bissanti. Nato a Manfredonia nel 1891, si diplomò in ragioneria a Roma nel 1911 e poi prese a lavorare nell’azienda familiare (Banca Bissanti E De Padova), salvo l’intervallo della Grande Guerra del 1915-18, che lo vide in trincea.

Svolse attività politica a Manfredonia e fu tra i fondatori del Partito Repubblicano. Mazziniano convinto, ebbe una cura affettuosa e costante per ogni forma di cultura, contribuendo per quanto poté a varie manifestazioni artistiche e culturali della sua città, come la sistemazione dei giardini della villa.

Dopo il 1943 riprese la vita politica, prima nel Partito d’Azione e poi in quello Repubblicano; fece parte del Comitato di Liberazione Nazionale, si occupò in particolare delle Opere Pie e soprattutto dell’erigendo Ospedale (del tutto mancante in Manfredonia), del quale curò con tenacia e continuità la programmazione e la posa della prima pietra. Morì a Napoli nel 1961.

A suo nome i figli hanno lasciato alla Biblioteca comunale il suo patrimonio di libri ammontante a 1.100 titoli di cultura varia.

Fondo De Padova

Francesco De Padova. Nato a Manfredonia il 12 gennaio 1894 e deceduto a Manfredonia il 1977.Studiò all’Università di Napoli dove si laureò in Giurisprudenza.

Fu il primo presidente dell’Associazione combattenti di Manfredonia (1915/18), Segretario politico e Vice Podestà nel periodo dell’insediamento del podestà Giuseppe Grasso (1927), consigliere comunale nel periodo dell’Amministrazione del sindaco Giuseppe Brigida (1951/59).

E’ ricordato per la sua abilità oratoria di avvocato e politico.

Il Presidente del Tribunale di Foggia Giuseppe Pepe il 17 dicembre 1970 gli consegnò la Medaglia d’Oro a ricordo dell’attività svolta per un cinquantennio.

Il fondo “de Padova” donato alla Biblioteca comunale dai figli Matteo e Maria Saveria si compone di 300 volumi di giurisprudenza della biblioteca paterna.

Donazione Pascale

Luigi Pascale. Nato a Manfredonia il 24 giugno 1850 da agiata famiglia vi compì i suoi primi studi e dopo a Lucera, Foggia e Bari.

Maestro elementare e per un trentennio Segretario Comunale di Manfredonia, si dedicò allo studio della storia locale e pubblicò numerosi opuscoli di storia, di agiografia, di numismatica e un dizionarietto dialettale.

Ispettore onorario ai monumenti e scavi, insieme a Mario Simone ed altri volontari, concorse decisamente alla formazione della biblioteca comunale (poi intestata alla sua memoria), alla quale donò raccolte di vasi e altro materiale archeologico, libri e una collezione numismatica.

Morì cieco il 17 giugno 1940.

Funzionamento

La Biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Per ottenere in consultazione il materiale librario gli utenti devono compilare una scheda di prestito.

L’accesso all’Emeroteca per la consultazione di quotidiani, riviste e Gazzette Ufficiali è libero.

Prestito Librario

E’ concesso a tutti gli utenti, previa compilazione di un apposito stampato. Ha durata massima di 30 giorni e può essere rinnovato se nel frattempo l’opera non è stata richiesta da altri lettori.

Nessun libro può essere dato a prestito o in lettura se prima non è stato inventariato e catalogato secondo le norme d’uso.

Sono esclusi di norma dal prestito in originale:
– le opere di consultazione (enciclopedie, dizionari, cataloghi e repertori bibliografici, opere complete, atlanti, trattati, manuali, ecc.);
periodici;
– tutti i documenti su supporti non cartacei (CD-ROM, microfilm, pellicole dischi, ecc.);
– libri rari e di pregio;
– tesi di laurea;
– libri considerati dalla biblioteca di particolare rilevanza bibliografica in rapporto alla specificità della propria raccolta;
– libri in stato di degrado;
– i volumi della sezione locale.

Le tesi di laurea, depositate presso la Biblioteca, sono concesse in sola consultazione. Il catalogo è disponibile presso l’ufficio prestiti.

Spazi

Ingresso Biblioteca

Le Sale

Oltre all’Emeroteca, in cui è possibile consultare la Gazzetta Ufficiale, i quotidiani (n.9) e le riviste (n.95) in abbonamento, vi sono due sale per la consultazione e lo studio, una destinata ala Fondo Locale, una per le ricerche scolastiche, una per la sezione ragazzi.

Un’altra sala è stata riservata per la mediateca.

Sala Polivalente

Sala Polivalente

La nuova sede della Biblioteca è dotata anche di una sala polivalente provvista di 60 posti a sedere destinata ad ospitare iniziative culturali proprie della Biblioteca o promosse da altri enti ed associazioni.

Il suo uso è disciplinato dall’apposito regolamento approvato dal Consiglio Comunale.

 

 

 

Auditorium

Auditorium

L’Auditorium comunale di Palazzo Celestini è stato attrezzato per ospitare attività culturali, congressi e conferenze, anche in videocollegamento.

Ha 150 posti a sedere e può essere concesso in uso a soggetti, enti ed associazioni per lo svolgimento di attività culturali e divulgative, senza fini di lucro, secondo modalità disciplinate da apposito regolamento.